Sì ma c’è una domanda: “Allora è desiderabile che un bambino non impari mai nulla che sia mondano e rimanga sempre un bambino?”
È proprio come dire: “Allora è desiderabile che lo spirito non venga mai sulla terra, ma rimanga sempre uno spirito”. No. L’esaltazione dello spirito è essere venuto sulla terra e dalla terra essersi sollevato allo stato spirituale e da lì lo spirito ha realizzato la sua perfezione. Perciò, tutto ciò che il mondo dà tramite la conoscenza, tramite l’esperienza, tramite la ragione, e tutto ciò che la propria esperienza e l’esperienza degli altri ci insegna, tutto ciò che impariamo dalla vita, dalle sofferenze e dalle delusioni, tutto ciò ci aiuta a diventare amorevoli, a diventare gentili. Attraverso tutte queste esperienze contraddittorie, una dopo l’altra, se una persona ha tenuto alto il suo spirito vivendo tutte queste cose e tuttavia non permettendo al suo spirito di essere macchiato, è questa persona che è pura. La persona che è considerata pura di mente, che non ha esperienza del mondo ma non conosce gioia o male, non ha merito; è un’ingenua. Una roccia non sa cos’è il male. Non è migliore di una roccia. La grandezza è che passa attraverso tutto ciò che toglie quella purezza della mente con cui l’uomo nasce - e grazie a questo si è elevata, non essendo spinta sotto - ma mantenendo la sua purezza originaria, elevandosi al di sopra di tutto ciò che la spinge in basso e la fa rimanere giù sulla terra. È una specie di lotta per tutta la vita. Chi non ha motivo di combattere, non conosce la vita. È forse una persona angelica, forse una persona pia, e tale possiamo definirla per rispetto; ma, in parole povere, è un’ingenua. Ci sono così tante fasi che si devono attraversare in questo processo di purezza della vita, che il processo attraverso cui si è passati sembra non avere importanza. La fase che si sta attraversando è importante. La purezza esteriore conta poco quando una persona attraversa la purezza interiore della vita. Ma la prima purezza è la purezza del mondo fisico, dove ci si attiene alle leggi della pulizia, alle leggi della salute, dal punto di vista psicologico, fisico, igienico una persona fa un passo avanti verso la spiritualità. Poi la seconda purezza è quella che è chiamata in generale purezza di vita. Questa purezza di vita è la purezza della propria condotta nei rapporti con gli altri, e molto spesso un uomo applica la purezza della vita in un ambito e in un altro ambito la dimentica. Le chiese, le religioni, le leggi nazionali e sociali molto spesso creano dei principi rigidi riguardo alla purezza della vita, e l’uomo incomincia a riconoscere che è necessario passare dalla purezza creata dall’uomo per arrivare alle fasi superiori. Tuttavia si può imparare da qualsiasi cosa la regola principale della purezza della condotta e la regola principale è questa: la parola o l’azione che genera paura, che produce confusione, che dà una tendenza all’inganno, che elimina quella piccola scintilla luminosa nel proprio cuore, la scintilla della verità, in cui ci si sentirebbe imbarazzati, in cui ci si vergognerebbe di se stessi, in cui ci si sentirebbe a disagio, pieni di ansietà, tutte queste cose tengono un uomo lontano da quella che si chiama purezza di vita. Non si può indicare che un’azione particolare è un’azione sbagliata o giusta, ma questo principio psicologico si può sempre ricordare e si può capire da soli, pensando per ogni azione: “Qual è l’effetto? Gli effetti che ho visto eliminano quella naturale purezza, forza, pace e benessere mentale che costituiscono la vita naturale dell’uomo, nella quale un uomo si sente bene”. Quando un’autorità religiosa dice: “Oh, questa persona è colpevole di una colpa”, spesso si sbaglia. Non conosce la condizione di un’altra persona. Nessuno può giudicare un’altra persona, siamo noi stessi che possiamo giudicare meglio le nostre azioni. Quindi, è inutile insegnare la purezza della vita. Se anche la religione insegna, o la scuola insegna, o chiunque promulga leggi di purezza di vita, nonostante tutte queste leggi fatte dall’uomo le carceri sono piene di delinquenti e i giornali sono ogni giorno sempre più pieni di racconti sulle colpe e i crimini del mondo. Questo non può fermare il crimine. È l’uomo che deve capire da sé cosa è un bene per lui e cosa non è un bene, e deve essere in grado di discernere cosa è veleno e cosa è nettare. Deve conoscerlo, soppesarlo, misurarlo e giudicarlo, e può farlo comprendendo la psicologia di ciò che è naturale per lui e di ciò che non è naturale per la sua natura: l’azione, il pensiero o il discorso innaturali, il cui pensiero lo mette a disagio prima, durante o dopo, ma ciò significa che tutte le cose che danno disagio non sono la ricerca dell’anima. L’anima cerca qualcosa che la dischiuderà e la renderà libera, che le darà benessere in questa vita, che le darà libertà. (Purezza di vita – Parte II)