La qualità del cuore II

Gli scienziati dicono che il corpo si è formato intorno al cuore; da un punto di vista mistico è simbolico che la personalità si formi intorno al cuore.

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Per un materialista il cuore è un pezzo di carne nascosto nel petto; per il mistico il cuore è il centro intorno a cui la personalità è formata. Consapevolmente o inconsapevolmente l’uomo ama ascoltare la parola cuore e se si chiedesse a un poeta di omettere la parola cuore dalle sue poesie non riuscirebbe mai a soddisfare se stesso né gli altri. Perché che cos’è l’uomo? L’uomo è il suo cuore. E che cos’è il cuore? Il cuore è l’uomo: un cuore morto – un uomo morto, un cuore vivo – un uomo vivo. La gente è in cerca di fenomeni, di qualcosa di prodigioso, di qualcosa di sorprendente, di qualcosa che li diverta. Se solo sapesse che la più grande sorpresa e la più grande meraviglia si può trovare nel proprio cuore! Se c’è qualcosa che può accordare un uomo a un tono più alto o a un tono più basso, che può allentare le corde della sua anima e intonarle alla giusta nota – può essere fatto solo con l’accordatura del cuore. Chi non ha raggiunto il suo cuore non può raggiungere Dio, e chi non ha raggiunto il cuore di un suo simile non l’ha raggiunto. Le persone possono diventare amiche, possono diventare conoscenti, parenti, possono connettersi attraverso l’industria, la politica, l’amicizia, una società negli affari e tramite qualsiasi collaborazione, e tuttavia potrebbero essere separate. La vicinanza nello spazio non determina la vicinanza di una vera amicizia. C’è solo un modo di avvicinarsi gli uni agli altri ed è per mezzo del cuore. Se c’è qualcosa di meraviglioso in cielo o sulla terra è il cuore. Se c’è da qualche parte un fenomeno, un miracolo che si può trovare è nel cuore. Quando Dio stesso si può trovare nel cuore cos’altro c’è che non sia in esso? Come disse il Nizam di Hyderabad, il poeta mistico: “Parlano della grandezza del mare, della grandezza dell’oceano, della grandezza della terra - se solo sapessero quanto è grande il cuore che può contenerli tutti!”. La grandezza dell’uomo, la piccolezza dell’uomo non dipendono da cose esteriori. Che sia ricco o povero, qualunque sia la sua posizione nella vita, qualunque sia il suo rango, se il suo cuore non è grande non può essere grande. E non importa quali siano le circostanze in cui si trova, se il suo cuore è ancora grande rimane grande. È il cuore che rende un uomo grande o piccolo. Si possono vedere cuori di diverse qualità: c’è un cuore d’oro, un cuore d’argento, un cuore di rame, e c’è un cuore di ferro. Il cuore d’oro mostra il suo colore e la sua bellezza; è prezioso e nello stesso tempo è morbido. Il cuore d’argento appare inferiore paragonato al cuore d’oro; tuttavia è d’argento che sono fatte le monete correnti, perciò è utile. C’è il cuore di rame di cui sono fatti i centesimi, e i centesimi sono utili nella vita di ogni giorno; si devono usare più dell’oro e dell’argento. Il rame è duro e forte; occorrono molti colpi di martello per piegarlo e modellarlo, per ricavarne qualcosa. E poi c’è il cuore di ferro che si deve mettere nel fuoco prima di poter fare qualcosa con esso. Quando nel fuoco ardente il ferro è diventato rovente allora se ne può fare qualcosa. Ma quanto dura il calore con il ferro? Pochissimo tempo! Il fabbro deve essere sempre pronto; appena il fuoco incomincia ad ardere deve farne qualcosa, perché se lascia andare il momento il ferro ritornerà freddo. Oltre a questi diversi aspetti c’è un cuore di pietra, e c’è un cuore di cera. Il cuore di pietra deve essere spaccato, deve essere tagliato per farne qualcosa; niente lo raggiunge, né caldo né freddo, sole o acqua hanno scarso effetto su di lui. Il cuore di cera si scioglie non appena è scaldato. Potete modellarlo senza romperlo; è morbido, potete trasformarlo in qualsiasi modo vi piaccia. C’è anche il cuore di carta: con esso potete fare un aquilone. Vola e sale in alto; se il vento è da nord va a nord, se il vento è da sud va a sud. Potete controllarlo finché il vento non lo fa uscire dalle vostre mani e finché il vento è forte abbastanza da tenerlo nel cielo. Ma quando non c’è più vento cadrà in picchiata, allora proverete di nuovo – come un aquilone. Questi sono esempi sufficienti per il cuore dell’uomo? Ci sono innumerevoli cuori, ognuno di qualità diversa, e una volta che cominciamo a guardarli e a distinguerne peculiarità e qualità incominciamo a vedere un fenomeno vivente, un miracolo, in ogni momento della nostra vita. C’è qualcosa che possiamo paragonare al cuore? È qualcosa che muore e vive di nuovo, qualcosa che viene lacerato e risanato di nuovo, qualcosa che può essere spezzato e reso di nuovo intero, qualcosa che può sollevarsi e qualcosa che può cadere, e dopo essere caduto può sollevarsi di nuovo, e dopo essersi sollevato può cadere subito se doveva cadere. C’è un cuore che può strisciare e un cuore che può camminare, c’è un cuore che può correre e un cuore che può volare. Noi non possiamo limitare le varie azioni del cuore. Pensate a come il cuore può essere illuminato in un attimo e oscurato in un attimo, a come diventa un labirinto per noi in cui entrare senza essere più in grado di uscire di nuovo, a come può diventare confusione e a come può diventare un paradiso. Se chiedessimo: dov’è l’anima? Dove possiamo vedere l’anima manifestarsi alla vista? Dov’è il paradiso? Dov’è il cielo? Dov’è la gioia e dov’è il piacere? Se si chiedesse: dov’è l’amore? Dov’è Dio? Potremmo rispondere ad ognuna di queste domande dicendo: nel cuore. Immaginate quanto meraviglioso e al contempo quanto oscuro è alla nostra vista! Se chiamiamo il cuore la scintilla di fuoco allora possiamo vedere i suoi diversi aspetti: come comprensione sotto forma di calore, come desiderio sotto forma di fuoco, come affetto sotto forma di ardore, come devozione sotto forma di fiamma, come passione sotto forma di fumo che acceca gli occhi. Ciò che dà il coraggio di rimanere saldi nel campo di battaglia, quello che consente all’uomo di lottare durante la vita, quello che gli dà la forza di sopportare tutto ciò che accade e lo rafforza per avere pazienza - che cos’è? È il cuore. Se il cuore si indebolisce l’uomo crolla, se il cuore si solleva, l’uomo si solleva. Quando il cuore è diretto verso un ideale, un obiettivo, un punto, si sviluppa, ma quando il cuore va da un punto all’altro è indebolito, perché allora l’elemento fuoco del cuore si spegne. Ad esempio, una piccola scintilla può dare origine a un fuoco se si soffia su di essa, ma la fiamma è spenta dal vento. Perché? Perché soffiare dirige l’aria verso un singolo punto, mentre il vento gli gira tutto intorno e spegne la fiamma. Quando un uomo incomincia a dire: “Amo tutti”, potete esser certi che non ama nessuno. Ma quando dice: “Amo mia madre, mio padre, mio figlio, mia figlia, il mio amico, o la mia amata”, allora potete credere che ha fatto il primo passo sul sentiero dell’amore. Quando una persona dice: “Se sarai buono con me, sarò buono con te; se sarai gentile con me, sarò gentile con te; se sarai amichevole con me sarò amichevole con te; se mi rispetterai, ti onorerò” – è come dire: “Se mi darai nove penny, ti darò uno scellino”; è un affare. Quando una persona dice: “Vorrei che ci fosse qualcuno che mi amasse, un amico, qualcuno”, si sbaglia molto. Non sarà mai amata; potrebbe aspettare per l’eternità. L’amore non chiede mai l’amore di qualcun altro; l’amore è più indipendente di qualsiasi altra cosa. È l’amore che rende indipendenti. C’è un amore che è come un neonato. Dev’essere tenuto in braccio, non sa stare in piedi; se non viene tenuto in braccio piange. Non è maturo, non è sviluppato, non è ancora amore. C’è un amore che è come un bambino traballante che non ha ancora imparato a camminare. Gli piace camminare ma gli piace reggersi all’armadio, alla sedia, al tavolo, a qualcun altro per andare così lontano. Questo amore è troppo poco sviluppato. Poi c’è l’amore che sta sulle proprie gambe, e cammina da solo. Questo è l’amore indipendente, e su di esso potete contare. L’amore mostra la sua qualità con la costanza. Dove non c’è costanza non c’è amore. Le persone hanno capito nel modo sbagliato il significato dell’amore; molto spesso non lo conoscono. Il vero significato dell’amore è la vita stessa, sentire la vita, sentire: vivo. Questo stesso sentire è amore. Perciò che cos’è l’amore? L’amore è Dio. E che cos’è Dio? Dio è amore. Finché nella vita si è coinvolti in pensieri e azioni egoistici non si è compreso il significato dell’amore. L’amore è sacrificio, l’amore è servizio, l’amore è avere considerazione per la gioia e la scontentezza dell’amato. Questo amore, una volta compreso, si può vedere in tutti i diversi aspetti della vita: l’amore per coloro da cui si dipende, per le persone con cui si entra in contatto nella propria vita quotidiana, l’amore per chi vive nel proprio paese, per chi è della nostra razza, per l’umanità. Può espandersi persino a tal punto che può esserci amore per ogni piccola creatura nel mondo, per il più piccolo insetto. Questa espansione è come una goccia d’acqua che si espande in un oceano. L’uomo – limitato com’è – più comprende più si espande e più va verso il cielo: e così può diventare grande come l’Assoluto. Perciò, invece di insegnare la lezione dell’indifferenza, come molti mistici hanno fatto, i Sufi hanno imparato la lezione dell’amore, della devozione, della compassione, e l’hanno chiamata la coltivazione del cuore. È conosciuta con il termine suluk che significa comportamento amorevole. Quello che chiamiamo comportamento raffinato è solo un comportamento dietro cui non c’è vita. Quando il comportamento è guidato dalla qualità del cuore allora diventa un comportamento vivo, un comportamento che proviene dall’amore, e tutte le qualità come la gentilezza, la delicatezza, la tolleranza, il perdono, la misericordia e la compassione – scaturiscono tutte da questo comportamento amorevole. I grandi maestri e profeti e gli ispiratori dell’umanità di tutti i tempi non sono diventati quello che erano grazie ai loro miracoli o prodigi; questi appartengono ad altre persone. La cosa principale che si poteva vedere in loro era il loro comportamento amorevole. Leggete i libri dei profeti. Prima di tutto guardate come si è comportato Cristo con tutti coloro che andavano da lui. Quando peccatori che erano stati condannati ed espulsi dalla società venivano portati dal maestro, lui li riceveva con compassione. Non era dalla parte di coloro che li accusavano, era dalla parte degli accusati. Questo era un comportamento amorevole. I pescatori non riuscirono mai a capire il maestro – anche gli uomini più colti non lo compresero, figuriamoci i pescatori. Tuttavia il maestro visse con loro, andò in giro con loro e alla fine conquistò il loro cuore. Questo è un comportamento amorevole. Pensate al Profeta a cui un arabo uccise la figlia adorata: quando quest’uomo fu condotto davanti a lui e disse: “Mi perdonerai?”, il Profeta lo perdonò. Quando i suoi peggiori nemici furono condotti davanti a lui in catene, arrestati, in attesa di un suo ordine, lui era il re, il vincitore e il giudice, colui che poteva fare loro qualsiasi cosa volesse. Quando chiesero: “Cos’hai intenzione di fare con noi Profeta?”, lui rispose: “Siete miei fratelli, Dio possa perdonarvi. Prego per voi”. La compassione di Buddha andò ad ogni creatura vivente, al più piccolo insetto; questo mostra l’espansione del suo amore. Ricordate quindi che è per la più alta realizzazione sul sentiero spirituale lo studio è secondario; tutta la conoscenza delle leggi occulte e psichiche, tutti i poteri magici, sono secondari. Il primo e più importante principio è la coltivazione della qualità del cuore. Si potrebbe chiedere: come coltivare la qualità del cuore? C’è un solo modo: diventare altruisti ad ogni passo che si fa su questo sentiero, perché quello che impedisce di coltivare la qualità amorevole è il pensiero di sé. Più pensiamo al nostro sé meno pensiamo agli altri, e man mano che procediamo il sé cresce fino a diventare sempre peggiore. Alla fine, il sé ci viene incontro come un gigante con cui abbiamo sempre lottato; e ora alla fine del viaggio il gigante è il più forte. Ma se sin dal primo passo che abbiamo fatto sul sentiero della perfezione abbiamo lottato, combattuto e vinto questo gigante che è il sé, questo abbiamo potuto farlo con il crescente potere dell’amore. Cosa intendo con amore? Questa è una parola a cui non si può dare un solo significato. Tutte le qualità come la gentilezza, la bontà, l’umiltà, la mitezza, la delicatezza, sono nomi della stessa cosa. L’amore, quindi, è il flusso d’acqua che quando sale ricade come una fontana, ed ogni flusso che scende è una virtù. Tutte le virtù insegnate dai libri o da una persona religiosa non hanno forza e vita perché sono stati imparati; una virtù che viene imparata non ha potere, non ha vita. La virtù che scaturisce naturalmente dalla profondità del cuore, la virtù che si leva dalla sorgente d’amore, e poi ricade sotto forma di molti diversi attributi, questa virtù è reale. C’è un detto indostano: “Non importa quanta ricchezza hai, se non hai il tesoro della virtù, è inutile”. La vera ricchezza è la sorgente sempre crescente dell’amore da cui provengono tutte le virtù.