E ora arriviamo alla concentrazione intenzionale. Senza dubbio, viene insegnata da pensatori, filosofi e persone meditative. Tutto il misticismo, l’esoterismo, si basano sull’idea di concentrazione. Questa concentrazione mistica può essere suddivisa in quattro diversi gradi. Il primo è la concentrazione, il secondo la contemplazione, il terzo la meditazione, il quarto la realizzazione.
La definizione del primo grado di concentrazione è fissare il proprio pensiero su un oggetto. Indubbiamente sorge la domanda: “Quale oggetto?”. Una persona non ha bisogno di concentrarsi su qualsiasi oggetto capiti, perché quello su cui si concentra ha un effetto su di lei. Se vi concentrate su un oggetto inanimato, ha l’effetto di indebolire l’anima. Se vi concentrate su un oggetto vivo, naturalmente ha un effetto vitale. In questo si può trovare il segreto degli insegnamenti di tutti i profeti e di tutti i mistici. Questa concentrazione viene fatta in tre modi diversi. Il primo modo è con l’azione. Si fa un certo movimento o una certa azione che aiuta la mente a concentrarsi su un certo oggetto. L’altro modo è con l’aiuto delle parole. Con la ripetizione di certe parole si impara a pensare automaticamente ad un certo oggetto. Il terzo modo è fatto con l’aiuto della memoria. La memoria è come il magazzino di un architetto. Da lì l’architetto prende tutto ciò che vuole: tegole, mattoni, pilastri, qualunque cosa l’architetto voglia. Per dare un esempio pratico, è molto simile al gioco dei bambini che usano dei mattoni per costruire delle case giocattolo. La stessa cosa accade a chi fa questa concentrazione: questa persona prende le cose dalla memoria e con esse compone gli oggetti allo scopo di concentrarsi sul fine che ha desiderato. E ora arriviamo al tema della contemplazione. Solo quando una persona è avanzata abbastanza può contemplare, perché la contemplazione non è su un oggetto, è su un concetto. Senza dubbio, si può pensare di essere pronti a fare qualsiasi cosa, che dopo la concentrazione si può contemplare. La natura della mente è tale che nel momento in cui cercate di trattenerla sfugge dalle vostre mani. Quindi, prima di aver pensato, la mente ha gettato via l’oggetto di concentrazione come un cavallo recalcitrante. La mente non è sempre così ribelle. Mostra di essere ribelle quando vuole essere lei a governare. È come il corpo. Potete sentirvi tranquilli stando seduti naturalmente, ma non appena rimanete immobili per cinque minuti, il corpo comincia a sentirsi inquieto. È ancora più difficile far obbedire la mente. Sì, automaticamente obbedirà, ma quando si vuole, non obbedirà. I mistici, quindi, trovano una corda per legare la mente in un certo posto dove non può muoversi. Che cos’è questa corda? Questa corda è il respiro. È con il respiro che legano la mente e fanno sì che la mente rimanga dove vogliono che stia. È come l’uccello che usa la sua saliva per costruire il suo nido. Lo stesso accade ai mistici che con il respiro creano un’atmosfera, creano luce e magnetismo in cui vivere. Prima di parlare del terzo tema, del terzo livello, mi piacerebbe dire quali qualità possiede la mente. Ci sono due caratteristiche della mente che si devono comprendere. Pe prima cosa, è come il disco di un grammofono: qualunque cosa vi sia stata impressa, è in grado di riprodurla. Lo stesso avviene con la mente: tutto ciò che viene messo sulla mente lei lo ripete. Se è un’impressione piacevole, un’impressione felice, dà felicità. Se è un’impressione brutta, deprimente, produce infelicità. Sono poche le persone che ci pensano. Quanto si è maggiormente pronti a vedere il lato negativo invece del lato positivo delle cose. Un’altra caratteristica della mente è che non soltanto è il disco di un grammofono, ma crea ciò che è impresso su di lei. Se viene registrata bruttezza, produrrà discordia e disarmonia. L’apprendimento della concentrazione cancella la registrazione, facendo in modo che riproduca ciò che vogliamo, non quello che arriva automaticamente. In questo mondo si è così aperti alle impressioni; si va in giro con gli occhi e le orecchie aperti. Ma non sono solo gli occhi, non sono solo le orecchie che sono aperti; le labbra sono aperte per far uscire quello che occhi e orecchie fanno entrare. Questa è la parte pericolosa. Supponete che si continui a vivere così! Dove andrebbe a finire? Finirebbe in nulla. La terza parte della concentrazione è la meditazione. In questo livello si diventa comunicativi; si comunica con la vita silenziosa, e ovviamente, si apre una comunicazione anche con la vita esteriore. È allora che incominciamo a realizzare che tutto della vita interiore e della vita esteriore – tutto - è comunicativo. Allora incominciamo ad apprendere quello che non può mai essere appreso con lo studio o dai libri: che la vita silenziosa è il più grande maestro e sa ogni cosa. Non insegna soltanto, ma dona pace, gioia, potere e armonia che rendono bella la vita. Nessuno può asserire di essere meditativo, perché una persona meditativa non ha bisogno di dirlo con le labbra. La sua atmosfera lo dice. Si può dire che è vero o che è falso, ma l’atmosfera soltanto può dire se è vero o falso. Una volta chiesi al mio maestro spirituale qual era il segno del conoscitore di Dio. Disse: “Non sono quelli che gridano il nome di Dio, ma quelli il cui silenzio lo dice”. Molti vanno in giro a cercare, cercano qualcosa di meritevole, qualcosa di meraviglioso. Ma non c’è nulla di più meraviglioso dell’anima umana. La realizzazione è il risultato degli altri tre livelli. Nel terzo tipo di esperienza una persona va in cerca della meditazione; ma qui, la meditazione va in cerca di quella persona. Se potessi dirlo in altre parole, non è più il cantante che canta la canzone, ma la canzone che canta il cantante. Questo quarto livello è una specie di espansione della consapevolezza. È il dischiudersi dell’anima; è immergersi in profondità dentro se stessi. È comunicare con ogni atomo della vita esistente nel mondo intero. È realizzare il vero “io” in cui si trova il compimento dello scopo della vita. (Concentrazione – La purificazione della mente - parte III)