La concentrazione è un argomento che è interessante per ogni persona riflessiva. Ma acquisire conoscenza della concentrazione richiede non soltanto studio, ma anche equilibrio.
Prima di trattare questo argomento, vorrei innanzitutto spiegare quale motivazione abbiamo dietro la concentrazione. Ci sono due aspetti della vita: la vita udibile e la vita silenziosa. Con vita udibile intendo tutte le esperienze, tutte le sensazioni che sperimentiamo tramite i cinque sensi, vale a dire vista, udito, odorato, gusto e tatto. Tutto ciò che sperimentiamo tramite questi sensi è una sensazione. Questo è separato dalla vita che io chiamo vita silenziosa. Ora la domanda è: quale beneficio si ricava dal mettersi in contatto con la vita silenziosa? In risposta si può dire che il beneficio è astratto come la vita silenziosa. La vita di sensazione è evidente; il suo beneficio è evidente. E tuttavia come la vita di sensazione è limitata, altrettanto limitato è il suo beneficio. Perciò, alla fine dell’esame, riteniamo tutte le nostre esperienze di poco valore. La loro importanza dura finché le sperimentiamo, ma dopo l’esperienza l’importanza della vita di sensazione è finita. Ma il valore della vita silenziosa è indipendente. Naturalmente, consideriamo di valore quello che la nostra vita esteriore considera tale. Raggiungendo la vita silenziosa, non raggiungiamo un beneficio particolare, ma un beneficio generale. In altre parole, se c’è una certa lesione sulla pelle, una piccola ferita sul corpo, un’applicazione esterna di un medicinale può guarirla. Ma ci sono cure mediche che possono curare la condizione generale, e questo è meglio della terapia esterna. Quest’ultima cura non viene notata quanto la prima. Naturalmente, non si può dire esattamente quale profitto si ottenga con la concentrazione, ma in realtà, ogni genere di profitto deve essere raggiunto tramite la concentrazione, in tutti i sensi. La concentrazione può essere divisa in due parti: la prima, la concentrazione automatica; e la seconda, la concentrazione intenzionale. La concentrazione automatica si trova in molte persone che non sanno di concentrarsi, e tuttavia lo fanno. Si concentrano automaticamente, alcuni a loro vantaggio, alcuni a loro svantaggio. Quelli che si concentrano a loro vantaggio sono coloro che hanno la mente fissa su un affare, o su qualsiasi professione svolgano. E sono coloro che possono essere più concentrati e possono lavorare con maggior successo. Che una persona sia un compositore, uno scrittore, un musicista, in base al suo potere di concentrazione, avrà successo. Si potrebbe non saperlo, ma il proprio potere di concentrazione potrebbe essere grande. Ad esempio, ebbi il piacere di ascoltare Paderewski a casa sua. Cominciò a suonare delicatamente il suo pianoforte. Ogni nota lo portava in un oceano di musica sempre più profondo. Qualsiasi persona meditativa poteva vedere chiaramente che era così concentrato su ciò che faceva da non sapere più dov’era. Le opere che i grandi compositori hanno lasciato che vivranno sempre, che hanno conquistato il cuore degli altri, da dove sono venute? Dalla concentrazione. Lo stesso accade a un poeta, lo stesso accade a un pittore, è la concentrazione che determina colore e tratto, che crea l’immagine. Naturalmente, che sia un pittore, uno scrittore, un musicista un poeta, o qualcuno che si occupa di affari o industria, se manca la concentrazione una persona non può mai avere successo. Ora arriviamo al tipo di concentrazione che lavora a nostro svantaggio. Ci sono alcuni che arrivano a pensare: “Sono sfortunato, tutto ciò che faccio va storto”, alcuni che pensano di non piacere a nessuno, che tutti li odiano. Allora alcuni cominciano a pensare: “Non sono in grado di fare nulla, sono incapace, inutile”. Alcuni, a causa dell’autocommiserazione, pensano di essere ammalati. In tal modo, se non sono malati, creano la malattia. Alcuni, con la concentrazione, conservano la malattia, pensano sempre ad essa. Nessun medico potrebbe avere successo con loro. Come un anziano medico ha detto: “Ci sono molte malattie, ma ci sono molti più pazienti”. Quando una persona è diventata un paziente con la concentrazione, quella persona è difficile da curare. Non crediate neppure per un attimo che ci siano pochi casi del genere. Ci sono molti casi di concentrazione automatica a svantaggio degli esseri umani. I parte - Da La Purificazione della mente