Il lavoro che dobbiamo compiere

Luglio 1924

Vorrei dirvi alcune parole questo pomeriggio sul tema del lavoro che dobbiamo compiere. Il lavoro ha due aspetti, cioè, il lavoro che dobbiamo fare individualmente con noi stessi, e il lavoro che dobbiamo fare collettivamente nel mondo

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Il lavoro individuale ha due aspetti. Il primo è la realizzazione spirituale, il più alto e fondamentale per cui l’intera creazione è stata intesa, raggiungere consapevolmente la meta che alla fine tutti raggiungeranno, consapevolmente o inconsapevolmente, compiere con occhi aperti il viaggio che tutti fanno ciecamente, consapevoli di ogni tappa del viaggio. Questa è la realizzazione che non a tutti è dato raggiungere. Tuttavia, c’è speranza per tutti. L’altro aspetto riguarda la nostra vita nel mondo. Consiste nello sviluppare in noi stessi tutte le belle qualità e tutte le buone maniere, affinché possiamo manifestare e godere la bellezza per cui il mondo è stato creato. Questo è il progresso nel modo giusto verso la meta, che è l’unica religione che esiste. E il lavoro che dobbiamo fare collettivamente, con le persone è il lavoro al servizio del messaggio. Il messaggio è il rinnovamento della vita del mondo dato in un’epoca in cui il mondo è in declino, un nuovo effondersi della luce divina, una presenza speciale di Dio sulla terra. E il lavoro che dobbiamo fare è essere d’aiuto in ogni modo così che la luce possa risplendere in ogni parte del mondo e raggiungere ogni anima che sta cercando, e possa risplendere su coloro che la ricevono inconsapevolmente. Perché quando viene ricevuta consapevolmente, è ricevuta individualmente, e accende nel cuore una scintilla che si espande sino a diventare una fiamma. L’altro lavoro che dobbiamo fare è diffondere nel mondo con ogni mezzo, il riconoscimento della fratellanza umana nella paternità di Dio. Perché ogni altra fratellanza sia di vocazione, di credo, di comunità, di nazione o di razza, ha un limite. Solo la fratellanza in Dio è senza limiti e unisce tutti i figli della terra senza nessuna differenza o distinzione Non cercheremo l’adesione di nessuna personalità, per quanto importante sia il lavoro che svolge nel mondo, per quanto importante, per quanto illustre possa essere. E se qualcuno di loro si unisce a noi, saranno quelli tra loro in cui c’è una certa grandezza, perché sono persone che, per essere qualcuno nel mondo sono diventati qualcosa; si sono fatti avanti come politici, come finanzieri, o nel commercio o nell’industria, e sono diventati qualcuno. Il lavoro del Sufi è diventare nulla per conoscere se stesso come tutto, e il lavoro della fratellanza serve a poco senza la realizzazione dell’aspirazione del Sufi. Se allora un simile uomo può comprendere e realizzare la sua nullità, c’è qualcosa di grande in lui. Abbiamo una totale fiducia nel successo del messaggio perché sappiamo che la nostra è la causa della verità e che verità e successo non sono due cose, sono una sola. Ed è facile vedere come siano una. La verità è quello che è. Haqq, verità, è un nome persiano di Dio, l’esistente, il solo essere. E avere successo è essere. Non sentirete da chi sa parlare di questi e quei misteri, di misteri più grandi e di misteri più piccoli. Dio è più vicino a noi di ciò che chiamiamo noi stessi, e con occhi aperti e cuore aperto vediamo il suo spirito guida proprio in mezzo a noi. I conoscitori la verità ci diranno che in questa comprensione, o in una realizzazione, c’è la chiave del mistero della vita, della conoscenza dell’essere, mostrandoci dov’è la chiave, mettendola nelle nostre mani affinché noi stessi possiamo aprire la porta ed entrare nel regno della conoscenza e del potere. Le curiosità sono gingilli, giocattoli per menti infantili. Il mistero è il nostro stesso essere, la nostra venuta in questo mondo, la nostra dipartita da esso; questi sono misteri. Lo scopo delle nostre vite è quello che ci porta a conoscere. Il sonno stesso è un grande mistero, ma l’uomo è troppo abituato a ciò che lo circonda per percepirne la meraviglia. È divertito dalle sciocchezze e cieco a ciò che ha una certa importanza. Non c’è mai stata un’epoca che abbia a tal punto perso il contatto con il lato più elevato della vita come l’epoca attuale, né una che sia stata tanto coinvolta come quest’epoca nell’esistenza materiale. In quest’epoca gli occhi dell’uomo sono fissi sulla terra. E poiché fa parte della natura dell’uomo cercare quello che esiste realmente, lo cerca sulla terra E la ricerca viene fatta tramite la scienza materiale, ad esempio tramite una struttura di ragionamento sul processo della vita. E quando un uomo arriva a realizzare i limiti e il carattere arbitrario di questo metodo, cerca altrove. È riconosciuto da ogni parte che anche se c’è stato un grande progresso materiale nell’epoca attuale, non c’è alcun avanzamento morale, e l’ispirazione manca sempre più ogni giorno. In quest’epoca il messaggio è dato al mondo; ci è stato affidato il compito di preservarlo, e non soltanto come un documento, ma nei cuori vivi e nelle anime illuminate. Non ci impegneremo mai in modo esplicito in una sola linea politica, non più di quanto non riconosceremo soltanto un’unica forma di religione. La politica, come amministrazione, è il modo di vivere armoniosamente all’interno della comunità, di preservare e liberare le forze della comunità per lavorare a loro vantaggio e per il vantaggio della collettività. La politica estera è la via dell’armonia con le altre nazioni. In entrambi i casi, ogni sistema e ogni metodo è buono nel proprio luogo e tempo. La nostra aspirazione sarà sempre costruttiva, mai distruttiva. Non distruggeremo ma costruiremo. Unità non è uniformità; l’unità è l’unità di parti diverse. Non ci sono due foglie di un albero che siano uguali. Giustizia non è un’uguaglianza forzata. Non ci sono in natura due cose o due esseri uguali o uniformi. La vera giustizia sta nel lasciare che ogni cosa e ogni essere sia se stesso individualmente. Quando la nostra consapevolezza è focalizzata sulla verità, i nostri sentimenti sono giusti, le nostre azioni sono giuste. Così con la comunità, quando la sua consapevolezza è focalizzata nel suo vero centro, il sentimento sarà giusto, il pensiero giusto, e le azioni che ne derivano saranno azioni giuste. La nostra aspirazione è coltivare il senso di fraternità, relazioni armoniose, e la bellezza della vita umana. Realizzando l’unità dell’intero essere, e nella consapevolezza dell’unità creando innanzitutto in noi stessi, poi diffondendo nel mondo, il senso di armonia, lo spirito di fraternità, porteremo a compimento lo scopo della nostra vita.