IL SEGRETO DELLA VITA, Parte I – Incontro di studio 23/04/24

L’atteggiamento dell’uomo è il segreto della vita. Perché dall’atteggiamento dell’uomo dipendono il successo e il fallimento. L’ascesa e la caduta dell’uomo hanno entrambe dietro di sé il suo atteggiamento.

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Ci si potrebbe chiedere: cosa intendo con la parola atteggiamento? L’atteggiamento è quell’impulso che è come una batteria dietro il meccanismo del pensiero. L’atteggiamento dell’uomo non è il pensiero dell’uomo, è qualcosa dietro il pensiero dell’uomo che lo spinge verso l’esterno; e secondo la forza di quell’impulso quel pensiero si realizza. All’inizio di ogni attività l’atteggiamento è il fattore più importante per portarla a compimento con successo. Ora ci sono tre diversi aspetti collegati a questo argomento che si potrebbero osservare. Un aspetto è l’atteggiamento verso se stessi. Sia che ci si tratti come un amico che come un nemico; se si è in armonia con se stessi o non in armonia. E ricordate, non tutti sono in armonia con se stessi, e non tutti si trattano come amici, anche se una persona può pensare di farlo. Poiché l’uomo generalmente è nemico di se stesso; non lo sa, ma lo dimostra con le sue azioni. Si legge nel Corano: “In verità, l’uomo è stolto e crudele”. Stolto perché non conosce nemmeno il proprio interesse, e crudele perché molto spesso si rivela nemico di se stesso. Essendo piuttosto crudele con gli altri, l’uomo comincia la sua crudeltà con se stesso. Ma quella crudeltà ha come causa la stoltezza. Quella stupidità è imprudenza. Imprudenza significa ignoranza. La migliore spiegazione dell’ignoranza potrebbe essere trovata nell’esempio che Buddha ha dato dell’ignoranza. Qualcuno chiese al Buddha: “Cos’è l’ignoranza? Com’è?”. Buddha disse: “Una persona era aggrappata al ramo di un albero, i suoi piedi non toccavano terra, tutta la notte rimase sospesa in aria, e aveva ogni momento paura di cadere e farsi male. Non sapeva che c’era un terreno, né pensava che ci fosse acqua. Aveva solo paura per la sua vita, sentiva solo il proprio corpo. E per proteggere il suo corpo rimase aggrappata all’albero tutta la notte. Ma allo spuntare dell’alba vide che era a soli due piedi di distanza dalla terra. Avrebbe potuto allentare la presa che aveva su quel rametto, se solo avesse avuto quella fiducia, quella fede, che la terra fosse proprio sotto i suoi piedi. E questa è l’ignoranza dell’uomo”. L'uomo può considerarsi molto pratico e molto intelligente, ma allo stesso tempo si rivela molto spesso nemico di se stesso. Come dice Sa’adi, il grande scrittore persiano: “Mia intelligenza, molto spesso ti riveli il mio peggior nemico”. Molto spesso l’intelligenza mondana senza quella fede, forza e fiducia non è altro che un’illusione. È lo sviluppo della fiducia nel cuore, lo sviluppo della fede, che dona all’uomo un atteggiamento amichevole innanzitutto verso se stesso. Ma come bisogna diventare prima amici di se stessi? Quando il proprio essere esteriore è in armonia con il proprio essere interiore. Perché è quando l’essere interiore cerca qualcos’altro, e l’essere esteriore fa qualcos’altro, che c’è disarmonia in se stessi. Quando il sé superiore desidera una cosa e il sé inferiore viene in mente un’altra cosa, allora c’è disarmonia. E qual è il risultato di questa disarmonia? Il risultato di questa disarmonia è come un’eruzione vulcanica. Le due parti del proprio essere che dovrebbero unirsi nell’amore si scontrano e ne esce fuoco. Cosa spinge le persone a suicidarsi? Cosa porta malattia, depressione e disperazione? Molto spesso il conflitto che esiste dentro di sé. Quindi l’atteggiamento verso se stessi deve essere innanzitutto amichevole, gentile e armonioso. Anche in cose come la spiritualità non bisogna andare contro se stessi. Ricordo che quando ho iniziato ad interessarmi alla spiritualità, una volta ho chiesto al mio maestro: “Murshid, approva che io stia sveglio gran parte della notte per le mie veglie notturne?”. “Chi torturi?”, disse il Murshid, “Te stesso. Dio è contento di questo?”. Non avevo più parole da dire. Ho pensato che, se fossi andato oltre, avrebbe detto: “Non farlo”. Allora non sarei stato libero di farlo o di non farlo. Quando si pensa ai rapporti con gli amici, con i parenti, con coloro con cui si entra in contatto nella vita quotidiana, ci si ritrova ad attrarli o a respingerli a seconda del proprio atteggiamento. Che una persona sia negli affari, nel commercio, qualunque sia il percorso della sua vita, respinge o attrae, e da ciò dipende il suo successo o fallimento nella vita. Il segreto del magnetismo, sia che tu ti consideri un amico o un nemico, un estraneo o amico, e per chi considera chiunque altro un estraneo, per lui anche l’amico è un estraneo. E per chi considera qualcuno un amico, per lui è un amico anche un estraneo. Se avete paura di qualcuno che, secondo voi, vi farà del male, allora ispirate quella persona a farvi del male. Se diffidate di qualcuno e pensate: “un giorno quella persona ti ingannerà”, certamente ispirerete quella persona a ingannarvi. Ma, se avete fiducia, il potere della vostra fiducia potrebbe un giorno trasformarlo da vostro nemico in vostro amico. In tutto ciò che si fa, l’onestà e la disonestà si riflettono allo stesso modo. Se l’atteggiamento non è giusto, qualunque sia il lavoro che si fa, chiunque si veda, quell’atteggiamento sbagliato si riflette su quella persona, e quella persona risponderà allo stesso modo. Quindi il bene e il male non sono solo insegnamenti di una religione, una virtù imposta agli uomini; sono una verità scientifica e logica. Perché con l’atteggiamento sbagliato non si può realizzare nulla di giusto, e con l’atteggiamento giusto nulla può andare storto, anche se ci sono difficoltà. Ero così interessato alla storia di un amico, alla sua esperienza. Un mio giovane amico, era gioielliere, e portava gioielli nelle case di gente a cui piace comprare, e in questo modo faceva i suoi affari. Un giorno gli ho chiesto: “Qual è la psicologia della tua attività, me lo spieghi?”. “Ogni giorno mi convinco sempre di più della verità spirituale, mentre faccio questo lavoro”, disse. Aggiunse: “Nel commercio della gioielleria, c’è un'enorme disonestà, ma, il giorno in cui ho portato alcuni gioielli e le persone li hanno visti, e ho detto loro onestamente: “questo è il prezzo giusto”, per lo più ho visto che li ho venduti e ho guadagnato dalla vendita. Ma” - diceva – “non si può essere sempre santi negli affari. A volte ho avuto la sensazione che quella persona avesse davvero visto qualcosa che voleva comprare, e vedendolo ho alzato un po’ di più il prezzo. E sembrava che fossi stato privato di un po’ di potere e per tutto il giorno non ho provato altro che la sensazione di aver perso la giornata”. Disse: “Non è accaduto un giorno solo, ma molte volte; ho pensato che potesse essere un caso, ma ogni volta che quella tentazione mi ha tolto quel sacro potere che è in me, allora quel giorno non ho avuto successo nei miei affari”. Cosa ci mostra? Ci mostra che nel nostro cuore è nascosto un potere meraviglioso, un potere che può essere chiamato potere divino, un potere sacro, un potere che può essere sviluppato e custodito mantenendo il nostro atteggiamento giusto. (I PARTE)