Incontro di studio del 20/11/2023 Indipendenza e indifferenza – Suresnes 20 Agosto 1922

La felicità dipende dalle condizioni della vita o dalla nostra visione della vita?

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È una domanda che viene posta spesso, ed è molto difficile rispondere. Molti che hanno una certa conoscenza filosofica diranno che questo mondo materiale è un’illusione e le sue condizioni un sogno; tuttavia ce ne sono davvero pochi che riescono a crederci. Sapere una cosa in teoria è diverso dal metterla in pratica. È molto difficile in questo mondo rimanere al di sopra dell’effetto che le condizioni producono. Senza dubbio, c’è solo una cosa che ci aiuta a rimanere al di sopra delle condizioni, ed è un cambiamento di visione della vita. Questo cambiamento è reso praticabile da un cambiamento dell’atteggiamento. Nella lingua degli Indù la vita nel mondo è chiamata samsara. È rappresentata come una vita nella foschia; si pensa, si dice, si fa e si sente, e tuttavia non si sa completamente perché. Se una persona conosce una ragione, un’altra ragione si cela dietro ad essa che non conosceva ancora. Sovente le condizioni nella vita mostrano un’immagine di cattività; spesso è come se si dovesse camminare tra l’acqua e un fossato. Per elevarsi al di sopra delle condizioni occorrono le ali: due ali attaccate all’anima, una l’indipendenza, l’altra l'indifferenza, che non tutti hanno. L’indipendenza necessita di un grandissimo sacrificio prima che ci si possa sentire indipendenti nella vita. L’indifferenza è contro la propria natura d’amore e comprensione; è come tagliare a pezzi il proprio cuore prima di poter mettere in pratica l’indifferenza nella vita. Senza dubbio una volta che l’anima è in grado di spalancare le sue ali, si vedono le condizioni della vita molto lontane; allora si è al di sopra di tutte le condizioni che rendono l’uomo prigioniero. Non c'è difficoltà che non si possa superare prima o poi. Ma anche quando una persona ha ottenuto qualcosa che desidera nella vita, qualcos'altro sembra essere incompiuto. Così se va da una cosa all’altra, ottenendo tutto ciò che desidera, gli oggetti del suo desiderio si moltiplicheranno e non ci sarà mai fine ai suoi desideri. Più deve fare nella vita più difficoltà deve affrontare. Se si tiene lontano dalla vita nel mondo allora il suo essere qui sarà senza scopo. Più importante è il compito, più difficile la sua realizzazione. Così la notte segue ogni giorno, e questo va avanti fino all’eternità. Quindi un Sufi ha bisogno non soltanto della pazienza per sopportare tutte le cose, ma è necessario che veda tutte le cose da un certo punto di vista; questo può per un momento dargli sollievo dalla difficoltà e dal dolore. Spesso è la sua visione che cambia tutta la vita di una persona. La sua visione può trasformare l’inferno in paradiso, può trasformare il dolore in gioia. Quando una persona guarda da un certo punto di vista ogni piccola puntura di spillo l’avverte come la punta di una spada che trapassa il suo cuore. Se guarda la stessa cosa da un punto di vista diverso il cuore diventa a prova di puntura, niente può toccarlo. Tutte le cose che vengono mandate a quella persona come proiettili cadono senza averla toccata. Domanda : Qual è il significato di camminare sull’acqua? Risposta: La vita è simboleggiata come acqua. C’è una persona che nell’acqua annega, c’è un’altra che nuota nell’acqua, ma ce n’è un’altra ancora che cammina sull’acqua. Chi è così sensibile che, dopo una piccola puntura di spillo, è infelice per tutto il giorno e tutta la notte è un uomo della prima categoria. Chi prende e restituisce e fa della vita un gioco è il nuotatore; non gli importa se riceve un pugno, perché trae soddisfazione dall’essere in grado di restituire due pugni. Ma colui che nulla può toccare è nel mondo e tuttavia è al di sopra del mondo. È lui che cammina sull’acqua; la vita è sotto i suoi piedi. Sia la sua gioia che il suo dolore. In verità, indipendenza e indifferenza sono le due ali che consentono all’anima di volare.