Se osservassimo la vita con un telescopio, scopriremmo che non c’è nient’altro che una lotta degli esseri viventi, individualmente o collettivamente. E pare che se c’è qualcosa che valga la pena in questa vita, è ciò che sta oltre questa lotta: dare e ricevere gentilezza e amore, compiere qualunque gesto che sia privo di egoismo. Per quanto una persona possa avere delle qualifiche nelle cose del mondo, la sua qualifica arriva fino a un certo punto, e non va oltre. È la qualifica della comprensione della vita, la comprensione della legge che agisce dietro ad essa, che è l’unica qualità richiesta; è soltanto questa qualità che ridurrà la lotta continua che si ha nella vita. E diminuirà in questo modo: darà all’uomo meno cose a cui resistere e lo renderà una persona più tollerante di quanto sia la condizione naturale degli esseri umani.
Non appena si pensa di non potersi aspettare da una persona ciò che non è capace di pensare o di fare, si diventa tolleranti. La difficoltà è che tutti esigono da un'altra persona di più in termini di pensiero e considerazione, di gentilezza e di amore. Si vuole più giustizia ed equità da parte di un altro. E il parametro può essere così alto che un'altra persona non può rispettarlo. È l'alta aspettativa in ogni direzione di ciò che si deve ricevere dagli altri. È questo che delude. E in genere ciò che accade è che una persona non sta solo zitta dopo essere stata delusa, ma resiste, e così la lotta della vita continua.
La compassione viene dal pensiero: "Non posso aspettarmi da una persona ciò che non è in grado di pensare o fare nel modo in cui io mi aspetto da lei". Questa aspettativa è semplicemente così, sentire che il pero deve produrre le rose, e il roseto deve produrre il gelsomino. Ogni persona è una certa pianta, non la stessa pianta. Sì, possiamo amare le rose, ma non tutte le piante producono rose. Se vogliamo le rose dobbiamo solo cercare la pianta della rosa. Se non è la pianta della rosa, non dobbiamo essere delusi dal fatto che non sia la pianta della rosa. La pianta che non produce rose non è la pianta della rosa. In questo modo possiamo correggere noi stessi dalla nostra delusione, invece di pretendere rose da un albero che non è un albero di rose.
Quale educazione, quale punto di vista, quale atteggiamento nella vita sarebbe più comodo e darà felicità? È il punto di vista che crea un atteggiamento che trascura il male invece di resistergli. Ci sono tre modi di affrontare la vita. Il primo è lottare nel mare, le cui onde si alzano e si abbassano continuamente. Una persona lotterà finché la vita lo permetterà, ma il salire e il ricadere delle onde nel mare continuerà per sempre; alla fine annegherà. Questo accade all'essere umano nella sua vita nel mondo. L'uomo lotta, ubriacandosi nella sua lotta. Ma quanto durerà? Finché la sua energia glielo permetterà. Alla fine annegherà. Sì, in questa lotta potrebbe sembrare potente, potrebbe sembrare che abbia vinto sugli altri, potrebbe sembrare che abbia fatto cose superiori agli altri. Ma cos'è? Alla fine quella persona è annegata.
Ma c'è un'altra persona che sa come muovere armoniosamente le braccia nell'acqua e ha il ritmo per muovere braccia e gambe nell'acqua. Allora nuota con il salire e ricadere delle onde, non sta lottando. Quest'uomo ha una speranza di arrivare al porto, solo se il porto è vicino. Se l'ideale di quell'uomo non è troppo lontano, allora è lui che lo realizza.
E la terza persona è quella che cammina sopra, sopra l'acqua. È questo il significato di Cristo che cammina sul mare. La vita è proprio come le onde. Si crea la sua strada continuamente. Se una persona ne è disturbata, necessariamente sarà disturbata dal suo disturbo. Se riesce a mantenere la calma, sarà calma. Chi si lascia disturbare sarà disturbato ogni giorno di più. Chi non vi presta attenzione manterrà dentro di sé il silenzio, che è suo. Chi vede tutte le cose e tuttavia si eleva al di sopra delle cose è l’essere umano che camminerà sul mare. Nessuno può raggiungere subito la vetta più alta della vita, della saggezza, in un attimo. Persino una vita intera è troppo breve; eppure la speranza è necessaria. Chi spera e vede la possibilità, cammina verso la vetta; chi non ha speranza non ha gambe per salire sulla collina della saggezza, la cui vetta è la meta desiderata.